Poco dopo la sua morte, don Oreste Benzi ebbe l’occasione di leggere ciò che Sandra aveva lasciato scritto in alcuni fogli, su pezzetti di carta, in un’agenda, nei diari scolastici. Don Benzi capì subito che in quelle righe si apriva uno squarcio sul suo animo profondo e semplice, contemplativo e razionale, immerso in una fede profonda che la rendeva libera di esprimersi verso Dio. Sandra viveva tesa verso l’Infinito, la luce, il mistero, l’amore, Dio. Disse don Oreste: «Sandra ci ha lasciato scritto qualcosa di grande che è in lei».
Sandra Sabattini iniziò a scrivere i suoi pensieri in quinta elementare su un foglio protocollo a righe piegato in quattro parti. Se i primi appunti sono pensieri semplici di bambina, a partire dai 14 anni iniziano riflessioni intime e profonde sempre alla ricerca del significato di ogni cosa, dell’Infinito. Un intenso cammino interiore di adolescente prima e di giovane poi.
“Dire: sì, Signore, scelgo i più poveri, ora è troppo facile, se poi tutto resta come prima. No, ora dico: scelgo te e basta”.
(26.02.1978)
Ciò che appare certo fin dall’inizio del Diario di Sandra è un singolare dono di sapienza, piuttosto insolito per una bambina, che le permetteva di farle conoscere Dio. Nella riservatezza più assoluta, senza far intravedere nulla a chi le stava vicino, Sandra riportava continuamente a Dio la sua vita dialogando nella preghiera.
“Se non faccio un’ora di preghiera al giorno non mi ricordo neanche di essere cristiana”.
Sviluppò una sorta di istinto divino che la guidava nella preghiera assidua e prolungata, per la quale sacrificava le ore di riposo, come attestano varie testimonianze. Era certa che Dio si potesse incontrare.
“Non sono io che cerco Dio ma è Dio che cerca me. Non c’è bisogno che io cerchi chissà quali argomentazioni per avvicinarmi a Dio: le parole prima o poi finiscono e ti accorgi allora che non rimane che la contemplazione, l’adorazione, l’aspettare che Lui ti faccia capire ciò che vuole da te. Sento la contemplazione necessaria al mio incontro con Cristo povero”.
(8.10.1978)
Aveva sviluppato una capacità di comprendere l’essenza delle realtà terrene.
“C’è il tentativo di far correre l’uomo invano, di blandirlo con false libertà, falsi fini in nome del benessere. E l’uomo viene preso da un vortice di cose che si ritorce contro se stesso. Non è la rivoluzione che porta alla verità, ma la verità che porta alla rivoluzione”.
Sandra viveva una grande tensione all’amore che esprimeva verso Dio, la famiglia ed i poveri.
“La carità è la sintesi della contemplazione e dell’azione, il punto di sutura tra il cielo e la terra, tra l’uomo e Dio”.
(13.2.1983)
Qual è il segreto interiore profondo di Sandra? Il suo segreto è contenuto e svelato dalla beatitudine proclamata da Gesù: «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio». Il cuore di Sandra era pulito perché occupato solo dall’amore di Dio e del prossimo. Sandra era sempre piena di gioia: il suo sorriso era la manifestazione della sua unione continua con Dio.
Donaci, Signore, Sandra come sorella che ci accompagni nel nostro cammino di santificazione.